martedì 22 gennaio 2013

La piuma d'oca ...



Quanta morbidezza è racchiusa in un piumino d'oca? Tanta, lo pensano tutti. Quanta sofferenza, però, si nasconde dietro quello stesso piumino? La soffice imbottitura cela un dolore indicibile: quello delle oche che, per realizzare quella trapunta, sono state spennate vive e senza anestesia. A noi consumatori non resta che scegliere se continuare ad essere complici di questo crudele mercato oppure boicottare tutti i prodotti insanguinati ed intrisi di immoralità.

Il marketing, si sa, non si ferma di fronte a nulla pur di vendere e attua operazioni di comunicazione che si fondano sull'emotività e sulle sensazioni superficiali degli acquirenti, ben sapendo che pochi di loro avranno la voglia e il tempo di approfondire e di riflettere su ciò che gli viene proposto. È difficile, questa è la triste realtà, che il cliente arrivi a realizzare che un animale chiuso per tutta la sua breve vita in una gabbia grande quanto se stesso e poi scuoiato (spesso anche vivo) è tutto fuorché qualcosa che si possa definire "naturale" e che i liquami e gli escrementi prodotti dall'allevamento, nonché i prodotti chimici ad altissimo tasso di tossicità utilizzati per la conciatura, siano al contrario dannosissimi per l'ambiente.

Questa soffice e calda imbottitura contiene infatti una sofferenza indicibile: quella delle oche che, per realizzare quella trapunta, sono state spennate vive, senza anestesia, tra sofferenze così atroci che alcune di loro muoiono addirittura di crepacuore durante la crudele operazione. Le oche vengono di regola spennate ad appena 2 mesi di vita, quando sono quindi ancora dei pulcini e le loro piume sono molto morbide. Dopo averle afferrate con violenza, appese per il collo e aver loro legato le zampe, le lavoranti, con una freddezza e un'indifferenza raggelante, strappano tutte le piume delle povere vittime che si contorcono e urlano dal dolore, impotenti sotto le mani di operaie ormai assuefatte ad infliggere torture.

Per una maggiore produzione si è ricorso agli allevamenti intensivi in grandi capannoni al chiuso, causa di stress per gli animali, in cui ciascuna operaia spiuma fino a 100 oche al giorno: una ogni 3-4 minuti. Non c'è tempo per lavorare con delicatezza e nessuna sembra accorgersi più delle grida di dolore delle oche: per loro questo lavoro pagato a cottimo è diventato un'abitudine e più oche spennano più sostanzioso è il compenso.

Le oche, così traumatizzate e spogliate del loro piumaggio, vengono ributtate nel recinto; giaceranno a terra tremanti, per ore, in uno stato di apatia e di vero shock, sofferenti per il freddo e per le ferite aperte provocate dalla violenza dello strappo durante lo spiumaggio. Dopo due mesi l'operazione verrà ripetuta, e poi per altre 2 volte. A circa 8 mesi di vita quindi, quando la qualità delle piume comincia a risentire dei ripetuti 'strappi', per alcune oche, le più fortunate, il calvario finirà, in maniera cruenta ma comunque finirà: verranno uccise per decapitazione e la loro carne venduta. Le altre invece andranno incontro ad una delle più atroci torture che l'uomo si stato mai in grado di escogitare sugli animali: l'ingozzamento forzato per la produzione di fegato grasso d'oca. Per settimane le oche verranno iperalimentate forzatamente, con un imbuto infilato nel becco fin giù nello stomaco, affinché il loro fegato si ammali e diventi enorme, fino a 10 volte la dimensione normale; poi saranno 'pronte' e quindi uccise.

Lo spiumaggio da vive - definito estremamente crudele dai veterinari e persino dagli stessi avicoltori - consiste nel rimuovere il manto più morbido, quello che precede la formazione delle penne vere e proprie, per questo motivo ne sono vittime i pulcini. La piuma è una produzione cornea dell'epidermide di tutti gli uccelli: costituisce il rivestimento contro il freddo ed ha finalità di termoregolazione per cui assolve a funzioni fisiologiche fondamentali. Per questo oltre al momento, terribile, dello spiumaggio, questi animali risentono del fatto di rimanere sprovvisti del loro manto per il periodo successivo. Questo trattamento infatti può anche comportare la morte dell'animale per lo stress cui viene sottoposto o per il freddo che deve poi sopportare.

Le piume d'oca possono oggi essere facilmente sostituite con imbottiture sintetiche, come ad esempio l'ovatta di poliestere, già largamente utilizzata nei divani, ma anche nei giacconi e nei piumoni da letto.

È possibile e doveroso non rimanere indifferenti nei confronti di questi metodi di produzione, che senza dubbio non fanno onore alla nostra società.

Fonte: laverabestia.org/play.php?vid=2973

http://www.youtube.com/watch?v=DCEgvh3bICM&feature=share